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Stay safe! #1 – 18 marzo

Durante la chiusura al pubblico dell’Istituto, in questa pagina vi proponiamo testi e riflessioni di amici e scrittori, talvolta scritti per l’occasione, scelti ogni giorno per voi. Un modo di rimanere vicini, anche nella distanza.

 

Si dice che noi italiani diamo il meglio nelle emergenze, nei momenti drammatici. Se ne cercate una prova, riguardate “La grande guerra”, uno dei capolavori di Monicelli. Su YouTube lo trovate gratis, integrale. Alberto Sordi e Vittorio Gassman sono due soldati italiani nella Prima guerra mondiale. Due furbacchioni, scansafatiche, più impegnati a fregare il prossimo che a combattere per la patria, nella speranza innanzi tutto di salvare la pelle. Ma alla fine si vedrà che sanno trovare dentro di sé uno scatto di orgoglio, di dignità, perfino di supremo eroismo. È un film che fa ridere, ma fa anche pensare. In questi giorni la “furbizia” italiana (scritta proprio così fin nel titolo, nella nostra lingua) è finita in prima pagina sul New York Times come una caratteristica nazionale: il Coronavirus, si è chiesto l’autorevole quotidiano, ci renderà più ligi alle regole, più onesti, più sensibili all’interesse collettivo anziché al proprio? Per il momento sembrerebbe di sì. Forse vale per tutti i popoli: “Il contadino si fa il segno della croce soltanto quando ode il tuono”, recita un vecchio proverbio russo. Le persone non sono buone o cattive a seconda del luogo in cui nascono: sono le circostanze, le situazioni, a renderle tali. Comunque, “La grande guerra” è un gran film. Rivederlo, chiusi in casa, sul divano, davanti alla tivù, serve anche a ricordarci quante ne hanno passate i nostri genitori e i nostri nonni. E questa, contro un nemico invisibile, è la nostra prima vera grande guerra.

Enrico Franceschini, giornalista e scrittore