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Stay safe! #35 -14 maggio

Durante la chiusura al pubblico dell’Istituto, in questa pagina vi proponiamo testi e riflessioni di amici e scrittori, talvolta scritti per l’occasione, scelti ogni giorno per voi. Un modo di rimanere vicini, anche nella distanza.

‘Cambiamento’

La mattina del 3 marzo di un anno bisestile o forse no, una giovane donna di nome Tamara, insegnante di matematica nel liceo classico di una città del Sud, considerata un po’ fredda da molti colleghi oltre che da sé stessa, uscì di casa con la spiacevole certezza di andare incontro non a una normale giornata lavorativa bensì alla propria fine. Non sapeva bene, anzi non sapeva affatto che cosa volesse dire quell’espressione – la propria fine – tuttavia non dubitava che le conseguenze sarebbero state catastrofiche, almeno nel senso che la matematica assegna al termine catastrofe. In altre parole, Tamara andò incontro al cambiamento.

La notte prima aveva sognato suo padre, scomparso nel corso di una missione militare in Iraq. Nel sogno però non era con lui: era lui. Vestiva la divisa; portava i baffi che le davano un curioso prurito al labbro superiore; niente seno; sentiva una fitta peluria coprirle gli arti e una certa impazienza negli occhi e nelle mani. A tratti ricordava di essere ancora una giovane donna – e allora i pensieri rientravano nei binari della coerenza – ma in altri momenti se ne dimenticava e, dall’interno del corpo paterno, avvertiva un senso di conflitto ma pure di liberazione.

Entrò in aula e subito fu preda dell’ansia. Con gli allievi dell’ultimo anno aveva stabilito un buon rapporto di rispetto e insieme complicità. La mattina di quel 3 marzo invece era a disagio, nervosa. Pensò di interrogare qualcuno, ma rinunciò perché, comprese, temeva l’eccessiva vicinanza dei ragazzi. Sia i maschi sia le femmine irradiavano un’energia che la frastornava. Dopo tre ore di lezione – nelle altre due classi quel sentimento di inquietudine e confusione si era ripetuto, benché più lieve – tornò a casa, si spogliò interamente e, davanti allo specchio del bagno, si disegnò un paio di baffi piuttosto ridicoli.

Era una bellissima giornata di sole. Tamara spalancò le finestre e respirò la dolcezza della primavera in arrivo. Per un attimo fu come se il padre fosse tornato ad abitare in lei, restituendole una gioia piena di contraddizioni perché adesso le mancava la sua calma e segreta femminilità.

Mario Fortunato, scrittore, critico letterario e traduttore di autori come Maupassant, Virginia Woolf e Evelyn Waugh, direttore dell’IIC di Londra dal 2000 al 2004

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