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Stay safe! #15 – 7 aprile

Durante la chiusura al pubblico dell’Istituto, in questa pagina vi proponiamo testi e riflessioni di amici e scrittori, talvolta scritti per l’occasione, scelti ogni giorno per voi. Un modo di rimanere vicini, anche nella distanza.

‘La monaca Vincenza e l’archivio’

In casa da settimane, e chissà per quanto tempo ancora, penso, penso tanto e ricordo.

Mi sono tornate in mente delle carte che avevo analizzato qualche tempo fa in un archivio in Italia: raccontavano di Vincenza, monaca professa in un monastero pugliese, che nel 1820 si era presentata davanti a un tribunale per chiedere la libertà e la restituzione della sua dote.

Vincenza era entrata in monastero da giovane, “coartata dalle minaccie de’ Genitori, e Congiunti, atterrita dalle persecuzioni sofferte, e minaccie rinnovate”. Chissà chi avrebbe voluto essere, Vincenza, se solo avesse potuto scegliere… Vincenza, davanti al tribunale, è ormai una donna anziana, è “gravata, ed affetta da mali fisici”, “ridotta quasi sempre in letto” da un male “che a momenti minaccia la vita, senza trovare l’infelice compassione in veruno dei suoi congiunti, abbandonata perciò da’ medesimi”.

Le carte di archivio sembrano polverose, fredde, distanti, ma spesso parlano, gridano. Vincenza mi aveva rovinato la giornata. Me l’aveva rovinata, perché, leggendo le sue parole, avevo sentito il suo dolore, mi era entrato sotto la pelle.

Mi è tornata in mente oggi, Vincenza, in questi oggi in cui sono chiusa in casa, a volte quasi sorpresa dalla noia, penso alla libertà, al fatto che noi tutti possiamo essere ciò che vogliamo essere, ma, spesso, non abbiamo tempo di pensare a quanto siamo fortunati a poter scegliere.

Sara Delmedico, Storica e MHRA Fellow Università di Cambridge

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