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Stay safe! #26 – 24 aprile

Durante la chiusura al pubblico dell’Istituto, in questa pagina vi proponiamo testi e riflessioni di amici e scrittori, talvolta scritti per l’occasione, scelti ogni giorno per voi. Un modo di rimanere vicini, anche nella distanza.

‘Il cinema e noi’

Forse il film che, nel panorama del cinema italiano, rappresenta al meglio quell’insopprimibile bisogno di sognare che il cinema aiuta a diventare realtà, è Nuovo Cinema Paradiso. In una delle sue scene più belle, il proiezionista Alfredo, alle prese con una folla ansiosa di entrare nel cinema che però è chiuso (qualcuno si è anche portato una sedia da casa), decide di accontentarli, spostando il proiettore all’esterno della sua stanza e usando la facciata di una delle case del paese come schermo cinematografico. Un gesto poetico (e simpaticamente anarchico) che però vuole sottolineare come il bisogno di storie, di immagini, emozioni, musica, sia proprio dell’uomo e gli sia necessario quanto il nutrimento vero e proprio.

In questo tempo di incertezza e stagnazione, dove tutto è fermo e ogni progetto si è dovuto arrestare per forza di cose, tanti di noi si sono riversati sul cinema. La mancanza dei nostri affetti, degli amici, persino degli incontri casuali con sconosciuti ha fatto sì che ci riavvicinassimo ai nostri eventuali archivi video in casa o ai servizi in streaming offerti da Internet. Rivediamo film, li proponiamo, li commentiamo, li riscopriamo. Non possiamo stare senza storie, senza il pulsare della vita e dei suoi imprevisti. In un momento in cui siamo pressoché impossibilitati a vivere in uno stato che non sia di ripetitiva monotonia, ci siamo gettati sulle storie degli altri, abbiamo rivissuto le passioni, i drammi, gli amori… Qualcuno di noi ha preso a schiaffi gli incauti passeggeri di un treno, altri si sono immaginati su un’isoletta a fare delle vacanze con vicini improbabili e politicamente ostili, altri ancora hanno seguito le vicende di un uomo e una donna che flirtano spensierati in una fontana storica, altri ancora magari si sono terrorizzati con un coltello che spunta da dietro una tenda…

Il cinema ci offre la possibilità di essere quello che vorremmo, che non potremo essere oppure che ci stiamo impegnando a diventare. Ci offre l’occasione per ridere e per piangere. Facciamo nostro anche l’appello che sta circolando in questi giorni a non abbandonare le maestranze del settore, quell’esercito invisibile di tecnici, segretari, attrezzisti che hanno reso i nostri sogni più vividi e i nostri eroi più belli. Senza dimenticare quanto di noi si rivela, una volta che si fa buio in sala o che parte una musica dal televisore. Il buio in sala ci manca, ci mancano i commenti entusiasti a fine proiezione, gli scambi di opinioni e i segreti dal set con gli artisti ospiti, ma, supportati anche dalle storie che stiamo rivivendo e rivedendo ora, lavoriamo fiduciosi per ritornare a quel momento in cui scende il silenzio in sala, lo schermo si illumina e le emozioni di tutti convergono verso un unico punto. Che diventa noi e ci unifica per quello che siamo.

Lorenzo Tamburini, Programmer, CinemaItaliaUK

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