Prersentazione del nuovo romanzo Non sono stato io di Daniele Derossi
L’autore sarà in conversazione con Emanuele Trevi
Giacomo ha dieci anni e il suo rapporto col mondo è problematico. Alla riapertura delle scuole, non è più a Londra, la città dove è cresciuto, ma a Serana, in Piemonte. Il paese è piccolo, gli abitanti sono pochi e tutti si conoscono.
Tutti sanno che Ada, la madre di Giacomo, è tornata a vivere da sua madre, in paese, perché il matrimonio con Bashir, lo scienziato pakistano, è finito. E tutti sanno che è finito perché qualcosa è successo – e non è un tradimento. Tutti stanno in silenzio ma nessuno ha un segreto: questa è Serana.
Non sono stato io racconta una storia di grandi impegnati a spettegolare di matrimoni e di politica, mentre un bambino, lasciato solo con le sue paure, si avventura tra i boschi, fino ai sotterranei del castello, dove sta il segreto che tiene sospeso il fiato di tutta la regione.
Evento in italiano con traduzione simultanea in inglese
Daniele Derossi è nato a Torino. Dopo la laurea in Biologia, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’École Normale Supérieure di Parigi. Dal 2009 collabora con la coreografa Luigia Riva: insieme, hanno creato le performance Incorpore[o], Inretita e Intempo, presentate in vari spazi e teatri, tra cui il Centre Pompidou, il Théâtre National de Chaillot e il Museo Maxxi di Roma. Nel 2013 ha pubblicato con Bompiani il suo primo romanzo, Nel cuore dell’anatomista.
Emanuele Trevi è scrittore e critico letterario. Ha scritto numerosi saggi critici su poeti e scrittori, e il suo libro sul poeta Pietro Tripodo ha vinto il premio Sandro Onofri. Ha fatto parte di numerose giurie di premi letterari e ha scritto per riviste e quotidiani come “La Repubblica”, “La Stampa” e “Il Manifesto”. Nel 2012 ha vinto il European Union Prize for Literature per Qualcosa di scritto. È stato finalista del Premio Strega e i suoi libri sono tradotti in più di dieci lingue. Nel 2016 ha scritto la drammaturgia dell’adattamento teatrale di Ragazzi di vita, a partire dal romanzo di Pier Paolo Pasolini, portato in scena con la regia di Massimo Popolizio.