Durante la chiusura al pubblico dell’Istituto, in questa pagina vi proponiamo testi e riflessioni di amici e scrittori, talvolta scritti per l’occasione, scelti ogni giorno per voi. Un modo di rimanere vicini, anche nella distanza.
La mia riflessione viene rileggendo Lessico famigliare.
Ognuno di noi ha un suo lessico famigliare, quelle frasi, quelle parole che dette ci riportano a situazioni ad immagini a profumi di casa nostra. Se io ora dicessi una parola a mia sorella ripiomberemmo in un attimo in una certa estate ed entrambe sapremmo descrivere persino i rumori di sottofondo … grazie solo ad una frase, al nostro lessico famigliare… Parole che sono casa dove sei nata… Che mai come adesso nonostante i miei trentanni qui sento così casa mia. E non esco, così mi sembra da lontano di proteggerla un pochino.
Nella mia casa paterna, quand’ero ragazzina, a tavola, se io o i miei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: Non fate malagrazie! Se inzuppavamo il pane nella salsa, gridava: – Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci! Sbrodeghezzi e potacci erano, per mio padre, anche i quadri moderni, che non poteva soffrire. Diceva: – Voialtri non sapete stare a tavola! Non siete gente da portare nei loghi!
Ornella Tarantola, The Italian Bookshop, Londra
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