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Stay safe! #28 – 28 aprile

Durante la chiusura al pubblico dell’Istituto, in questa pagina vi proponiamo testi e riflessioni di amici e scrittori, talvolta scritti per l’occasione, scelti ogni giorno per voi. Un modo di rimanere vicini, anche nella distanza.

‘Lorenza e Sebastiano, St Thomas Hospital 14 Agosto 2016’ 

Fotografia di Marco Delogu

Siamo stati all’Istituto a Londra quattro anni, «complesso Belgrave/Montrose», prima in due e poi in tre. Sebastiano e’ nato dopo un anno dal nostro arrivo. Ospedale di zona, St Thomas. Nella mia infanzia ho abitato in ospedale per un breve periodo; mio padre e’ stato un medico che ha diretto due ospedali, ma soprattutto ha scritto pagine importanti per la sanita’ pubblica. Ricordo in modo vago una casetta nel parco dell’ospedale di Ancona. Ricordo benissimo una passeggiata con mia madre, partiti dalla casetta nel parco, per andare a comprare un plaid in un negozio sul lungomare. Quel plaid l’ho conservato per decenni. Avevo poco piu’ di tre anni quando feci quella passeggiata. Sebastiano ha tre anni ora. Mi piace l’assonanza tra il nome di mio padre e quello di mio figlio.

Appena arrivato a Londra lessi, senza preavviso, il nome di mio padre nel libro di John Foot The man who closed the asylum grande emozione. Oltre mille eventi, fuori e dentro l’Istituto; moltissime scoperte, amici, riflessioni, profondita’. Con John Foot e Peppe Dell’Acqua a partire dalla biografia di Franco Basaglia, e tre anni dopo con Rodolfo Saracci e Paolo Vineis ricordammo le battaglie di mio padre e quelle di Giulio Maccacaro per la sanita’ pubblica.

In Italia in questo drammatico periodo tutta quella generazione di medici che teorizzava la prevenzione, la biometria, il valore dell’epidemiologia e la medicina territoriale, mancano a molte persone, in un Paese che sta pagando un prezzo altissimo per il declino di un servizio sanitario eccellente, ormai piegato alla sanita’ privata troppo spesso interessata solo al profitto generato dai grandi interventi.

Mi chiedo cosa avrebbe potuto fare mio padre. Forse poco, avrebbe 95 anni e quel servizio sanitario nazionale che lui contribui’ a creare e’ stato molto strapazzato, ma per fortuna ancora resiste in alcune formule, dipartimenti, servizi (pensiamo alla pediatria nel territorio), e queste sacche di resistenza evitano che la pandemia dilaghi. Il caso Lombardia con l’ossessione dei grandi complessi ospedalieri, e purtroppo i danni si vedono, e’ esattamente l’opposto dell’idea di sanita’ che mio padre applico’ in molti piani regionali sanitari da lui redatti. Ricordo ogni tanto le sue battaglie durissime contro alcuni primari ai quali tagliava posti letto in base allo studio delle patologie legate al territorio. La prevenzione era la sua ossessione; La medicina e’ malata il titolo del suo libro piu’ famoso scritto oltre sessant’anni fa, sembra incredibilmente attuale. Speriamo che dopo il dramma del Covid 19 qualcuno ricordi il valore e il significato della parola prevenzione.

Io continuero’ a ricordarlo, mi piace l’assonanza tra il suo nome e quello di mio figlio.

Marco Delogu, Fotografo, Direttore IIC Londra 2015-2019

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