Proiezione del documentario di Maria Mauti sull’architetto Piero Portaluppi
Seguita da un dibattito alla presenza della regista
Tra fiaba e biografia, tra architettura e ritratto di una città, l’opera prima di Maria Mauti ha l’ambizione – e il coraggio – di evadere dalle categorie abituali per calcare un terreno poco battuto. L’Amatore non è il ritratto ufficiale di un architetto e uomo influente nel ventennio fascista, ma una sorta di dagherrotipo che ha la leggerezza di Guido Gozzano e che sotto il suo fare faceto nasconde le illusioni di un’epoca che fanno il paio con quelle del tempo in cui stiamo vivendo.
Carlo Chatrian, Festival del film Locarno
Questo documentario è un viaggio dentro le pieghe intime di uno degli architetti di fama del ventennio fascista, Piero Portaluppi, attraverso la riscoperta della sua opera nel presente e del suo diario filmico, un archivio inedito in 16mm girato e montato dall’architetto. Uomo di fascino e potere, Portaluppi attraversa questa epoca grandiosa e tragica con distacco e ironia, danzando sulle cose e creando bellezza. La Storia intanto cammina implacabile accanto alle vicende dell’uomo.
Maria Mauti è regista di documentari. Dal 2003 collabora con il canale satellitare Classica in onda su Sky curando come autrice e regista le produzioni legate alla musica contemporanea italiana, al teatro d’opera e alla danza. Realizza così alcuni documentari su personaggi tra cui Daniel Barenboim, Carolyn Carlson, Pina Bausch, Bill T. Jones (documentario selezionato all’American Dance Festival), Fabio Vacchi ed Ermanno Olmi, Azio Corghi e José Saramago, Alicia Alonso del Ballet Nacional de Cuba e molti altri. Nel 2013 realizza il documentario sulla storia del Teatro Grande di Brescia dal titolo Memorie. L’Amatore è il suo primo lungometraggio.